Dal master al singolo e al videoclip: ecco “Soldier” di Marianna De Bernardini.
- Redazione Dali Arts
- Settembre 15, 2023
“Il brano – racconta Marianna – è nato in un momento di grande frustrazione, dato proprio dalla difficoltà da parte mia di non riuscire a scrivere e concludere qualcosa per cui sentirmi sinceramente realizzata. Attraverso la descrizione di una serie di immagini, ho trovato il modo per poter riportare la fine di un rapporto a me caro che caratterizzò molti anni della mia vita, dall’adolescenza fino a un assaggio di quella che è la vita adulta.
Il messaggio alla base del brano è dedicato a coloro che tendono a perdersi in quella che è la quotidianità della vita, confondendosi e dimenticando i propri desideri e le motivazioni dietro ogni scelta fatta, arrivando fino a un punto di rottura tale da non essere più in grado a riconoscersi.
Nel mio caso la canzone termina con un consiglio, nella speranza che almeno alcune delle mie parole siano arrivate al destinatario e che, nonostante io non sia più in grado di far parte della vita di questa persona, questa trovi la forza di ricominciare e ricostruire la propria strada, anche se si tratta di partire da zero”.
Che ruolo ha avuto Dalì Arts?
“La scuola, e Antonio in particolare, è sempre stata una presenza costante nei miei ultimi anni di studi e sapere che fa parte di qualcosa che reputo un “pezzo di me” è una sensazione immensa. Conoscendomi, se non avessi avuto un rapporto di fiducia abbastanza saldo e sincero, non mi sarei azzardata di mettere a disposizione qualcosa di così importante per me come il mio primo inedito. Non è stato facile vedere il brano cambiare inizialmente, ma man mano che ci lavoravamo e affioravano idee la sensazione era proprio quella di un puzzle che andava completandosi, ed il risultato è stato oltre le nostre aspettative”.
Come è nato il videoclip e come hai collaborato alla sua realizzazione?
“L’idea iniziale del video è nata da un’analisi approfondita del testo, ciò che esso poteva esprimere e le molteplici possibilità con cui si poteva raccontarlo. Già partendo dal titolo, abbiamo trovato il nostro protagonista, un ex soldato assopito nella sua quotidianità che finalmente si rende conto della propria condizione di stallo che non gli permette di assaporare i singoli momenti della vita, vivendo in uno stato di monotonia e apatia nei confronti dello scorrere del tempo. Non avendo io personalmente alcuna esperienza e tanto meno competenza nel campo, mi sono affidata ai miei colleghi, cercando di volta in volta di compiere scelte che rimanessero in linea con il significato del testo e soprattutto lo stile artistico individuale di tutti. Non è stato facile, ma proprio per questo è stata un’esperienza da cui ho imparato e capito molto”.
A lavorare al videoclip di “Soldier” sono stati i videomaker Alessandra Benetti e Simone Marcolin:
“Avevamo voglia di sperimentare attraverso la realizzazione di un video musicale, in quanto rappresenta una tipologia di progetto video tra le più libere, dove la creatività (quasi) non ha limiti. Così ne abbiamo parlato con Antonio Dalì in quanto grande professionista nell’ambito musicale sia come produttore che come musicista, nonché un grande amico: conoscendo il nostro stile visivo e narrativo ha pensato che “Soldier”, il brano scritto da Marianna, si sarebbe sposato perfettamente con quello che eravamo in grado di realizzare. Dopo averlo ascoltato anche noi ci siamo subito convinti: la canzone ci è piaciuta e l’abbiamo sentita affine. Così ha avuto inizio la produzione”.
Come avete ideato lo script del video musicale e che tecniche avete utilizzato?
“Tutto è partito dall’ascoltare ciò che Marianna si immaginava durante la scrittura del pezzo, i motivi che l’hanno spinta a fare determinate scelte e le sue preferenze.
Dopo una serie di brief abbiamo amalgamato le idee migliori e più realizzabili. Alla fine, abbiamo scelto la storia da raccontare, una storia ispirata proprio dalle parole e dal significato della canzone di Marianna: un uomo che ha passato la vita a simulare un’esistenza ricca e felice si ritrova solo e vuoto. Così ha avuto inizio la preproduzione, fase in cui si organizza la produzione a livello logistico e tecnico, dove si cercano le location delle riprese e l’attore per il ruolo principale. Seguendo lo stile visivo caratteristico di Simone, per “Soldier” è stata scelta una fotografia che fosse il più naturale possibile, intima e soprattutto realistica. Sono state inserite fonti luminose intro-diegetiche (ovvero visibili all’interno dell’inquadratura) come delle abat-jour o delle candele, ed è stato rinforzato qualche taglio di luce solare già presente naturalmente sul set. Sono state utilizzate inquadrature fisse e pochi movimenti di camera per gran parte del video (tranne sul finale volutamente realizzato con camera a mano) per essere il più coerenti possibile con quello che stavamo raccontando: la quotidianità monotona e “bloccata” del protagonista.”
Di cosa vi occupate normalmente e che peculiarità questo video contiene, tra quelle che vi caratterizzano?
“Ci occupiamo di regia (Alessandra) e di direzione della fotografia (Simone) nella produzione video. Nonostante abbiamo ruoli distinti ci capita spesso di scambiarci degli spunti stilistici e consigli, di ispirarci a vicenda. In “Soldier” sono presenti diverse caratteristiche che con il tempo abbiamo portato sempre di più all’interno della nostra visione, a cominciare dall’ispirazione: avendo una forte passione per il cinema abbiamo cercato di inserire all’interno di questo videoclip musicale riferimenti al cinema di Tarkovskij, Bergman e anche riferimenti pittorici. Un’inquadratura in particolare, ad esempio, è fortemente ispirata al “Cristo Morto” di Mantegna. Un’altra peculiarità che si può trovare in “Soldier” è quella di aver adottato una fotografia più ispirata, appunto, al mondo del cinema. Questo ci ha portato ad intervenire sulle scene illuminandole senza dare l’idea che ci fosse un massiccio intervento fotografico. “Soldier” è un videoclip che forse si allontana un po’ dall’idea di videoclip pop/classico. Abbiamo preferito interpretarlo e approcciarci ad esso come se fosse un cortometraggio, dando rilevanza alla sua componente narrativa.”
Nodo centrale del lavoro, dulcis in fundo, è stato il rapporto con l’autrice, Marianna, e Dalì Arts:
“La cura e la professionalità della realtà di Dalì e il talento di Marianna hanno reso questo un progetto a cui è stato un vero piacere lavorare.
Certo, qualche difficoltà non è mancata.
Inizialmente non è stato facile impostare il ritmo del videoclip nella fase di montaggio, abbiamo dovuto fare diversi tentativi per trovare la soluzione giusta. Per dare la sensazione di monotonia e ripetitività della vita del protagonista avevamo a disposizione solamente un paio di minuti in cui avremmo dovuto inserire tutte le scene nel modo più efficace possibile. È stato un po’ come applicare la matematica alla regia: ogni secondo di tempo contava! Inoltre, il brano non era ultimato al momento dell’avvio della produzione del video. Questo ha dilatato i tempi nella fase di editing, però tutto il lavoro svolto ne è valsa la pena: non appena l’arrangiamento e il mixaggio della canzone sono terminati, il risultato ci ha conquistato ancora di più e la post ha proseguito con molta ispirazione e soddisfazione. Ora siamo molto fieri del risultato, e sarebbe un piacere continuare questa nostra collaborazione.
Ovviamente ringraziamo anche tutte le altre persone che hanno contribuito alla realizzazione di questo progetto: Nancy Zorzin, Matteo Giacomelli, Enrico Gaspari, Luca Benetti e le famiglie che hanno messo a nostra disposizione location di loro proprietà. Senza questa crew il video di “Soldier” non avrebbe visto la luce.”