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SANREMO 2023: social e tv sempre più inseparabili.

Il Festival di Sanremo 2023 ci ha insegnato e dimostrato tanto: un importante successo con grandi numeri, tra share e introiti pubblicitari, tanti ospiti e canzoni, scandali come da copione ma, in primis, il sempre più inscindibile connubio tra social media e mondo della tv.
 E dunque, i social media hanno saputo dare quella ulteriore visibilità all’intero Festival e programmi ed eventi annessi e connessi che ne ha decretato il successo.

Come?

Sicuramente la presenza di un personaggio come Chiara Ferragni, notoriamente e – almeno fino a qualche giorno fa – quasi esclusivamente personaggio social, appunto, ha giocato un ruolo fondamentale, sia portando quell’enorme flusso di utenti dal social alla tv e viceversa, attraverso la sua stessa presenza ma anche le numerose dirette Instagram complice l’apertura del nuovo profilo sul social media dell’ormai capitano della nave-Sanremo, Amadeus, prima vergine sui social praticamente.
E a seguire le dirette social e i meme e i commenti di quel mondo su Sanremo provenienti da personaggi di spicco dello spettacolo tra online e offline, da Fiorello agli stessi cantanti protagonisti sul palco fino agli attori e personaggi ospiti delle varie serate.

E se nel non lontano 2021 nella fascia 15-19 si era arrivati al 64%, nel 2022 la percentuale era salita al 71,6 %, con l’edizione 2023 risultata come quella più vista di sempre battendo addirittura quel mostro sacro della tv che è Maria De Filippi nella rivale Mediaset la sera della finale (un suicidio annunciato, forse).

Fa tutto parte di un processo che, diciamolo, dura da 4 anni e che porta il nome del suo capitano, appunto: Amadeus.
Rendere giovane, aggiornato, accattivante e di successo quel Festival di Sanremo che fino a qualche anno fa era diventata una kermesse noiosa e scontata, con nomi del panorama musicale che ne avevano fatto la storia, certo, ma talora poco connessi con il mercato discografico, e aprendosi quindi al pubblico di massa, sul serio.

Sanremo: come sta sfruttando il mondo dei social?

1. Prima di tutto presidiando tutti i social, da FacebookInstagramTwitter e quello marcatamente dei più giovani, TikTok. Il tutto utilizzando il giusto tono di voce per ognuno, e un differente piano editoriale per ogni piattaforma.
Troviamo quindi diversi tipi di contenuti: da Twitter con meme, retweet di testate giornalistiche ed artisti, a Tiktok utilizzando musiche in tendenza della piattaforma e caricando spezzoni delle esibizioni, pronti per essere utilizzati come musiche per i video degli utenti.

I social sono diventati parte integrante della manifestazione, coinvolgendo anche per necessità persino i cantanti, tanto che, viene da pensare, che gli ultimi arrivati abbiano pagato lo scotto anche di una presenza in meno sui social. E a dimostrazione di questo c’è l’apertura in diretta tv mondiale del profilo Instagram di Amadeus durante la prima sera, che nel giro di pochi minuti aveva già raggiunto 530mila followers.

2. Coinvolgendo Influencer e creators, con Chiara Ferragni co-conduttrice in testa, la regina di questo mondo. E ancora coinvolgendo tanti creators per il Podcast ufficiale del Festival su Spotify: Tutte le Volte Che di Camihawke e Alice Venturi gli Autogol, youtuber e speaker radiofonici, che hanno condotto il “PrimaFestival” con Andrea Delogu, attrice e conduttrice televisiva e radiofonica, e Jody Cecchetto, streamer, speaker radiofonico e conduttore televisivo.

3. Altro tassello da inserire nel percorso verso il successo del Festival anche attraverso i social c’è sicuramente la mirata scelta di cantanti in gara che capaci di riscuotere ampio interesse sui social. Amadeus ha scelto i Cugini di Campagna, ad esempio, che sono tornati alla carica sui Social recentemente per lo scontro con i Måneskin, e al contempo ha puntato tutto sui giovani, le cui canzoni hanno spopolato su TikTok come Ariete e Olly.

4. E poi c’è lo sdoganamento ufficiale di quella geniale iniziativa che è il FantaSanremo utilizzato prettamente per creare viralità, tanto che i bonus e i malus sono stati dati in base ad azioni dei cantanti sul palco capaci di diventare trash e di tendenza sul web. Qui, inoltre, grandi Brand come Crodino, Philadelphia, Lavazza, Pandora e TicketOne hanno una lega brandizzata pubblica a cui si può partecipare liberamente, al pari di programmi tv e radiofonici e influencer stessi. Una grande festa.

E gli artisti? Stiamo assistendo ad una vera e propria trasformazione della musica

Si sa, la musica racconta l’epoca in cui viviamo: se ai tempi di Bach trionfava lo sviluppo della razionalità e della matematica con un approccio alla musica più “freddo” ma innovativo, Mozart aveva invece esplorato la parte emozionale trasformando di fatto il lavoro di Bach per portarlo ad un livello ancora più profondo e così via fino ai giorni nostri, attraverso anche ai suoni dell’ambiente, ad esempio l’era industriale ha portato a nuovi suoni e a nuove esplorazioni, come la musica elettronica.

Attraverso la musica di ogni epoca, si legge ed interpreta la nostra storia e società, quella di un paese e di chi lo vive.

E il festival di Sanremo è più che mai la rappresentazione di una società, la nostra, sempre connessa e di fretta, che però ha un estremo bisogno di raccontare e di accettazione, di palesare i propri diritti e rivendicare le proprie libertà, tra online e offline, dal palcoscenico ai banchi di scuola, per fare un esempio.
E così, analizzando le canzoni, la maggior parte di quelle in concorso al festival aveva testi molto lunghi e un’armonia molto povera, una ritmica incalzante ma semplice. Poco il tempo per l’ascolto tanta quindi la necessità di vivere le emozioni, portando tutto ad un livello mentale, forse, più che del cuore.
Da sempre nella musica l’armonia rappresenta il cuore, aiuta a raccontarci e a comprenderci, quasi come una seduta di psicoterapia.

Come funziona per gli artisti emergenti che vogliono farsi conoscere e arrivare al festival di Sanremo?

Oggi più che mai, diciamolo, il prodotto è il fattore principale, avere materiale musicalmente valido è il primo passo. Ma, rispetto ad anni fa, non si parte dalla ricerca di un produttore, perché la digitalizzazione ha portato a strumenti fruibili a tutti e che ci permettono non soltanto di produrre musica, ma anche di farla conoscere. 

Pertanto, anche in questo mondo artistico, è divenuto davvero indispensabile conoscere il mondo della comunicazione attraverso i canali che abbiamo a disposizione: YouTube, social, motori di ricerca. Chi vuole fare musica oggi deve sapersi raccontare attraverso questi canali, cercando una unica e originale coerenza per raccontarsi al proprio pubblico crescendo insieme ai propri followers.
Non serve essere o diventare dei veri professionisti della comunicazione o video maker, ma è ormai divenuto necessario avere quantomeno una conoscenza di base degli strumenti a disposizione in modo da poter arrangiarsi in un primo periodo per raccontare la propria musica. Soltanto dopo aver creato un proprio pubblico sarà possibile iniziare ad approcciarsi al mondo dei produttori e delle case discografiche e pensare di permettersi di creare un vero team di persone per occuparsi proprio di tutto quello di cui prima lo stesso artista si è occupato.
A partire dai social.