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I Passi per diventare un Pianista Professionista
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Classico o moderno, solista o arrangiatore: sbocchi professionali, strumentazione di base e formazione dell’artista.

Pianista moderno o classico: la differenza non sempre è sotto gli occhi – anzi le orecchie – di tutti.
Il pianista classico è il professionista che studia per diventare interprete dei grandi classici della musica, dei brani quindi realizzati da autori ritenuti classici. Perciò il pianista classico professionista sarà colui che si è formato in particolare a livello di lettura della musica, di interpretazione del brano a seconda del suo compositore e nella sfera dell’interpretazione tra dinamica e tempo, senza mai dimenticare il fondamento costituito dall’armonia classica.

D’altro canto, il pianista professionista moderno, pop e rock, è colui che studia per diventare non solo interprete ma anche arrangiatore di questo strumento musicale perché la parte inerente la scrittura cantautorale della canzone è basata proprio sull’idea, la creatività e il talento dello stesso autore, chiamato quindi anche a sviluppare la melodia e una parte armonica di riferimento, sulla quale l’arrangiatore saprà poi ricamare il vestito del brano.
Un lavoro, quello del pianista moderno, che punta quindi all’interpretazione della parte al di là delle semplici sue note, portando a disposizione della stessa canzone tutto il proprio background di genere e una tecnica di accompagnamento che è parte integrante delle stesse competenze del musicista moderno.

Cosa significa diventare pianista professionista?

Si tratta di una professione straordinaria e intensa, sotto tanti punti di vista.
Prima di tutto, diventare pianista professionista al servizio della discografia moderna significa approfondire certamente lo studio del pianoforte ma anche delle tastiere che vanno dal piano elettrico (Fender Rhodes), Hammond all’ambito della sintesi sonora per programmare i sintetizzatori. 

E il percorso di studio per diventare pianista professionista dovrà quindi offrire un servizio completo non solo dello studio dello strumento ma anche di competenze di ingegneria del suono, fisica acustica e tecniche di accompagnamento differenti per tipologia di strumento.
Inoltre, un pianista potrà anche decidere di non specializzarsi oltre allo stesso strumento del pianoforte, risultando però sicuramente di minor attrattiva ai fini professionali pianista rispetto al collega anche tastierista.
Ecco perché Dalì Arts offre la possibilità di formarsi a livello di Pianoforte e Tastiere.

Sbocchi professionali del pianista professionista

Il pianista può lavorare come elemento di una band oppure in un’orchestra sinfonica pop e in produzioni musicali per progetti discografici ma anche come arrangiatore e produttore, perché studiando nozioni di sintesi sonora viene facilitato il lavoro con i software di registrazione per audio e midi come Logic Pro, Digital Performer, Cubase e via discorrendo.

Il pianista professionista, poi, può avere come prospettiva anche quella di diventare concertista solista, ad esempio componendo musiche per pianoforte e collaborando in progetti strumentali. In questo contesto, ad esempio, gli artisti di riferimento saranno nomi quali Stefano Bollani, Ludovico Einaudi, Giovanni Allevi, Keith Jarret, Herbie Hancock, Chick Corea, Yruma.

La strumentazione del pianista professionsita

Per il professionista risulta necessaria una strumentazione di base formata da computer Apple portatile, pianoforte digitale con tastiera pesata e al minimo una Master keyboard/Synth capace di gestire al meglio tutti i suoni degli strumenti Fender Rhodes, Wurlitzer, Hammond e quelli frutto della programmazione dei Sintetizzatori.
Per il pianista professionista sarà fondamentale anche l’utilizzo delle sequenze al fine dell’esecuzione di un brano live utilizzando con la band tutti i suoni prodotti in studio altrimenti difficilmente riproducibili dal vivo, in ottenendo una sonorità molto vicina a quella della produzione discografica.